Una farfalla in classe. 

Amo qualsiasi tipo di farfalla. Lo avevo già accennato in diversi altri articoli del mio blog. Non ho però mai spiegato il perché di questo. Il motivo è lungo da raccontare e non so se ce la faccio. Moralmente intendo. Però, posso provare. Oggi va così. Mi sento di parlare di questo. Un argomento difficile, complesso e molto doloroso che finora non ero stata in grado di affrontare tra queste pagine che, seppur virtuali, sono estremamente ancorate alla mia realtà di ogni giorno.

Come ho già accennato sul blog nel periodo in cui è mancata la mia mamma, la vita mi aveva già messo a dura, durissima, prova nel 2014 togliendomi mia figlia. Quello che non ho mai detto è che ciò è successo al nono mese di gravidanza, una settimana esatta prima del cesareo già fissato (la lunghetta era messa di traverso e non si è mai girata). Senza che avesse alcun problema, senza avvisaglie di nessun tipo. Il suo cuoricino si è fermato. Stop. Nessuna causa. Nessuna risposta. Nessuna spiegazione. E il mio di cuore si è irrimediabilmente spezzato.

Per cercare di “affrontare” l’accaduto mi sono rivolta a una psicologa (anche cara amica) e, tra i suoi preziosissimi consigli, c’era quello di scrivere su un quaderno i pensieri, le sensazioni e tutto quanto riguardasse mia figlia e ciò che era successo. Da una parte del quaderno le cose positive, dalla parte opposta quelle negative. Un giorno ero particolarmente giù di morale e demotivata, era successo da poco e su questo quaderno, rivolgendomi direttamente alla mia piccola Aurora, avevo scritto “aiutami tu perché se no oggi è un casino”. Fatto ciò ho chiuso il quaderno e sono scesa a portare fuori il cane qui sotto casa come faccio tutti i giorni.

Mentre camminavo, tra la ghiaia del parcheggio dietro le nostre macchine, vedo una meravigliosa farfalla. Tipo questa:

(L’immagine è presa da internet ma era proprio così. Una Vanessa.)

L’ho preso subito come un segno della presenza di Aurora accanto a me, un sorriso grato è apparso sulle mie labbra e da allora le farfalle per me sono un legame con lei. Col passare del tempo i segni non sono mancati. Durante un viaggio in Friuli, ho visto una farfalla bellissima che non avevo mai visto prima, bianca con la punta delle ali arancio.

 (foto dalla rete)

L’ho fotografata felice. Arrivata a casa ho cercato notizie in rete e scopro che si chiama “farfalla Aurora”! Giuro! Stavo per cadere dalla sedia. Ma non basta. Il nome completo sarebbe “Aurora dell’Etna”. Etna che, notoriamente, non è in prossimità del Friuli. Che ci faceva lì quindi? 😉 E’ anche in via d’estinzione tanto che è in atto un progetto per salvarla, dal 2010.

Un altro esempio. Abbiamo un orologio da parete in cucina. Rappresenta una farfalla. Comprato appena sposati, nulla a che vedere con Aurora quindi. Però… Vi è raffigurata una farfalla Aurora. Scoperto ovviamente dopo averla vista in Friuli perché prima non sapevo esistesse. Per me era una farfalla qualsiasi, mi piaceva e lo abbiamo preso. E invece… Non era affatto una qualunque. Non bastasse, l’orologio è fermo. Sulle 8,10. Ora del cesareo d’urgenza che mi hanno fatto dopo l’accaduto.

Ok esistono le coincidenze ma… Siamo già a 4. Io qualche domanda me la faccio.

Abbiamo rivisto una farfalla Aurora anche ad Arquá Petrarca l’anno scorso. Anche qui, lontanuccio dall’Etna. 5.

È chiaro che ora ci presto più attenzione quando sono in giro e mi capita spesso di vederle. Però diciamo che c’è di che riflettere. Poi, da quando è mancata la mamma, spesso ne vedo due di farfalle. Di quelle bianche. Altra coincidenza di sicuro… Però… Si sa mai.

Venendo al titolo del post, oggi pomeriggio in classe è entrata questa meraviglia…

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E queste foto sono mie, non prese dalla rete. Quando arrivano loro, le mie amiche alate, un sorriso, seppur velato di lacrime, me lo regalano sempre.

Chiudo dicendo che un altro strumento che mi ha aiutato molto è stato un blog, non questo intendo, uno che ho creato apposta per parlare di lei. Si intitola “Aurora e io insieme sempre e comunque“, sempre qui su WordPress. Ora lo aggiorno meno frequentemente ma ogni tanto ho ancora bisogno di quello spazio per noi. Per me e lei. (Di tempo vero, gravidanza a parte, ho avuto solo poco più di un’ora con lei. Senza mai poter vedere i suoi occhi aperti. Ma era bellissima. Un angelo bellissimo.) Naturalmente nulla compensa, nulla guarisce, si cerca solo un motivo, un modo per stare qui e per starci decentemente. È chiaro che il sorriso non è più lo stesso, ma è necessario sorridere ancora, per quanto dura sia. E ci si prova. Ogni giorno, con più o meno convinzione a seconda del momento.

Oggi è stato bellissimo vederla e sapere che lei c’è. L’ho sentita vicina e mi piace sempre quando succede questo. A scuola ne girano diverse di queste farfalle; a settembre con i bambini ne abbiamo salvata una che era rimasta intrappolata in una porta ricoperta di carta. A vederla sembrava tutta nera e invece era una di queste, una Vanessa bellissima.❤️❤️❤️

Ora vi saluto, scrivere questo post mi ha messa a dura prova ma sono riuscita a farlo senza piangere e anzi, col sorriso sulle labbra. Non pensavo che ci sarei riuscita ma sono contenta del risultato. Mi sono forse dilungata un po’ ma certe cose o le spieghi bene o è meglio lasciar perdere. Anche se, nessuna parola o immagine potrà mai rendere appieno certe sensazioni.

Grazie di avermi letta fin qui!

Buona serata a tutti!

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